Lucio Battistutta: l’invisibile nell’astratto e la definizione
delle forme
Ricerca la persistenza della memoria nel paesaggio dell’astrazione:
campi, mari, cielo, grano, intensità, Italia, Caraibi, sole, colori intensi,
passione, forza lirica, espressività contenuta nell’astrazione di ciò che
esiste ma non si vede. Cattura gli stati d’animo studiando la forza
dell’energia, ed indirizzando il suo talento verso la cromaticità.
Unisce l’orizzonte, ricerca quanto è permeabile, si inserisce nell’al-
legoria di un’astrazione che supera le circostanze e l’impronta del
paesaggio. Forza la visione dell’allegoria in ciò che è pianificato, inte-
ressandosi a quanto va oltre il soggetto, perchè non descrive elemen-
ti, quanto piuttosto momenti ed istanti, vibrazioni, energia, campi di
forza variabili che si trasformano riportandoci ad una ricerca dell’in-
visibile a partire da basi umanistiche e poetiche. Entra in contatto con
stadi superiori, conscio del collegamento terreno che parte da una
realtà orizzontale, che significa ordine, coerenza ed armonia.
Il suo vitalismo si fonde con l’amplificazione dei sensi, frutto del la-
voro minuzioso compiuto sui sentimenti. Trasmette le proprie emo-
zioni attraverso colori intensi e contrastanti, resi armoniosi dalla fede
nell’umanità; si inserisce nel discorso a partire dalla coesione con
l’esistenza; entra in contatto con l’astrazione nell’ambito di un liri-
smo intenso, in cui la passione si incrocia con la sua visione chiara
e definita, che scala la narrazione plastica cercando di andare oltre
al docudramma di un’esistenza che si supera ogni giorno grazie alla
forza della vitalità.
Joan Lluís Montané (2009)
(Associatión Internacional de Crìticos de Arte AICA)